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La macchia corsa

La macchia corsa

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Uno  dei memorialisti di Napoleone nell’isola di Sant’Elena, il  conte di Las Cases, riferisce che l’Imperatore si dilungava sulle bellezze  della propria terra natale. «Tutto è più bello - diceva – già l’odore della  stessa terra; un odore che avrebbe riconosciuto a occhi chiusi, e che non  ritrovò mai in nessun luogo».

Il  dottor Antommarchi, un altro biografo, l'ha sentito spesso evocare i ricordi  che la Corsica gli aveva lasciato: «Ne  assaporo ancora i borghi, le montagne; fin dai primi passi riconosco  immediatamente il profumo che esala».
Ben  più tardi, lo scrittore Guy de Maupassant scoprì «il profumo di bella donna» che  la macchia esala nella freschezza dell’alba, mentre la nave si avvicina alla  costa, e «l’intenso profumo delle piante aromatiche».

Percorrendo l’isola, ne descriverà «l'impenetrabile macchia,  con lecci, ginepri, lentischi, alaterni, brughiere, laurotini, mirti e bossi» senza  dimenticare i corbezzoli dai frutti scarlatti, e «le clematidi rampicanti, le gigantesche  felci, caprifogli, cisti, rosmarini, lavande e gli innumerevoli rovi».

La Corsica è un’isola verde dall’opulenta  vegetazione, caratterizzata da diversi strati di vegetazione: la vera e propria macchia,  ulivi, lecci, sughere, fichi d’India, mimose e eucalipti; e poi castagni,  ontani e pini marittimi; e ancora pini larici, abeti, faggi, ontani nani, agrifogli,  ellebori. Dal litorale alle alte cime veri e propri tappeti di fiori: crochi,  rosmarini, ginestre, anemoni stellati, asfodeli, ciclamini, papaveri, violette,  pratoline, ecc., in una sinfonia di note profumate talvolta inebrianti.