La storia della Corsica
La storia della Corsica è davvero incredibile. La storia di un popolo numericamente esiguo, disseminato nel cuore verde di vallate spesso incastonate tra alte montagne, che viveva in totale autarchia fino a un passato non poi così lontano, all’epoca in cui le vie di comunicazione erano praticamente inesistenti nel territorio.
La monotonia della vita atavica era interrotta solo dalla transumanza stagionale e, a seconda del periodo di migrazione, dall’installazione del bestiame nei pascoli per nutrirsi. L’esistenza avrebbe potuto continuare tranquilla e pacifica se non si fosse trattato di un’isola.
La Corsica, un’isola nel bel mezzo del Mediterraneo occidentale,
A mezza via tra la penisola italiana e la Provenza, sulle rotte marittime provenienti da Spagna, Africa settentrionale, Grecia e Medio Oriente. Un obiettivo ideale per le potenti civiltà vicine o anche più lontane. Nell’isola sono sbarcati Greci, Etruschi, Cartaginesi, Romani, Vandali, Ostrogoti, Bizantini, Lombardi, Saraceni, Mori e Catalani, Pisani, Genovesi, Aragonesi, Turchi, e infine i Francesi, che hanno coltivato con vario successo l’ambizione di dominarla.
Storia e uomini
La gran parte della popolazione isolana si opporrà fortemente a invasioni e insediamenti di popoli esogeni, però alcuni tenteranno di trarne profitto per consolidare il loro potere. Si arrogano il titolo di «conte di Corsica» e si chiamano Arrigo Bel Missere (X sec.), assassinato nell’anno 1000 con i sette figli annegati nel Prunelli, Giudice di Cinarca (XIII), Sampiero Corso (XVI). Giudice, Vincentello e Sampiero verranno decapitati dai Genovesi, la potenza che dominò la Corsica dal XIV al XVII secolo. I personaggi più celebri furono Vincentello d'Istria, viceré per volontà del re d'Aragona (1401-1434), che erigerà la cittadella di Corte, e Sampiero, che partecipò nel 1553-54 alla prima spedizione francese sull’isola, e in seguito, tentò inutilmente di scacciarne i Genovesi per impadronirsene (1564-67). Le maggiori figure corse sono Pasquale Paoli, il «Padre della Patria», che gettò le fondamenta costituzionali della prima nazione corsa nel XVIII secolo (1755-69, poi 1790-94), e Napoleone Bonaparte.